7 false credenze sullo studio universitario che dovresti conoscere

Vuoi sapere quali sono le 7 false credenze sullo studio universitario?

Molti studenti e studentesse, senza saperlo, si auto boicottano ogni giorno con pensieri negativi (e molto spesso falsi) che li allontana dai loro obiettivi.

Parliamo di pensieri come “il professore non mi darà mai 30”, oppure “dovrò studiare ininterrottamente altrimenti non ce la farò mai”.

Questo tipo di pensieri sono delle vere e proprie credenze autolimitanti che alcuni di noi sono portati a fare quando sono sotto pressione. Imparare a gestire le situazioni di stress è il primo passo da fare per riuscire a vivere con maggior serenità la vita universitaria e la preparazione agli esami. Per riuscire a fare questo miglioramento su di te, puoi iniziare sfatando alcuni pensieri.

Ce ne sono parecchi: noi ne abbiamo individuati 7 principali che si presentano puntualmente in moltissimi studenti e studentesse universitarie.

Vediamo quali sono e perché dovresti smettere subito di pensarci!

I pensieri auto sabotanti sullo studio universitario

Come abbiamo detto, le false credenze sono pensieri auto sabotanti che si presentano nei momenti di stress. Perché auto sabotarsi? Si tratta ovviamente di un meccanismo inconscio, dettato dall’ansia e dallo stress pre-esame, che però si può imparare a tenere a bada.

Per iniziare, devi renderti prima conto della realtà dei fatti: ovvero che quei pensieri negativi sono, spesso e volentieri, completamente infondati.

#1 “Dovrò studiare troppo, non avrò più tempo per me e altro fuori dallo studio”

Tutto dipende dalla tua capacità di organizzazione. Il tempo c’è, ma viene a mancare se non lo sai gestire.

Organizzati per tempo, prendendoti ore giornaliere per te stesso e le tue passioni. Il “troppo studio” capita se non riesci a programmare adeguatamente le sessioni di studio, concentrando tutto negli ultimi giorni. Questo atteggiamento può far aumentare notevolmente il tuo stress e la tua insicurezza, alimentando pensieri negativi. Per contrastare le “nottatacce” di studio, è bene organizzare il programma da studiare nel corso del tempo, creando delle vere e proprie tabelle di marcia con obiettivi settimanali e mensili.

#2 “L’ansia mi rovinerà l’esame, non riuscirò a gestirla”

Esistono due tipi di ansia: quella che ti fa bene e quella nociva.

Quella che ti fa bene è caratterizzata dalla eustress, uno stress che ti da la spinta a dare il meglio, a non prendere sotto gamba i tuoi compiti.

Quella nociva invece, caratterizzata da distress, ti porta al panico, al non razionalizzare la situazione, a vedere finali catastrofici surreali.

Interrompi il circolo vizioso dell’ansia: cerca di rilassarti durante lo studio, di guardare avanti verso i tuoi obiettivi e pensa anche ai successi passati. Pensa a tutte le volte in cui credevi di non farcela, e invece te la sei cavata egregiamente!

Credi nelle tue capacità e potenziale. Avere fiducia in se stessi fa fare anche bella figura all’esame; si, sappiamo che non è sufficiente per ottenere un buon voto, ma può fare la differenza nell’approccio che hai alla prova.

#3 “Non riuscirò a dare più di X esami in una sola sessione”

Perché non dovresti? Non darti dei limiti ancora prima di aver iniziato a pianificare il tuo studio.

Una volta che inizi a organizzare il tuo piano di studi, e ad attenerti ad esso, potrai dare più esami in una sessione. Il segreto, come dicevamo anche al punto #1, è quello di pianificare il tuo studio con anticipo. Inizia a lavorare sulla pianificazione settimane prima degli esami: a questo punto, datti degli obiettivi e scegli gli esami che vorresti dare durante la sessione. Diluisci lo studio giorno dopo giorno, stabilendo degli intervalli di tempo completamente dedicati alla tua formazione.

#4 “Sicuramente il professore capirà che non sono preparato e mi boccerà”

Il professore che ti troverai davanti all’esame non ha nessuna intenzione di bocciarti e non è tuo nemico: spesso siamo noi che ci intimoriamo perché non conosciamo la situazione o, magari, abbiamo sentito qualche strana storia da colleghi di corso che hanno già sostenuto l’esame con quel docente.

Quando abbiamo paura, o siamo sotto stress, ci piace pensare che tutto il mondo è “contro di noi”. Così, se le cose andranno davvero male ci sentiremo autorizzati a dire “ecco! Avevo ragione! Ce l’ha con me! Non è colpa mia!”

Insomma, è un meccanismo di autodifesa per scaricare la colpa all’esterno. Il focus devi essere tu e la tua preparazione: non preoccuparti di fattori che non puoi controllare. Concentrati su tutto quello che dipende direttamente da te: il tuo impegno, la tua preparazione, il tempo che dedichi allo studio.

#5 “Finirò per fare scena muta all’orale e tutti rideranno di me”

Questa paura è tipica, ma è estremamente improbabile che andrà così. Farai scena muta all’esame solo se non avrai studiato e se alimenterai di proposito la tua ansia.

Tieni a bada la tua ansia e preparati al meglio: come dicevamo anche nel punto precedente, concentrati sui fattori che dipendono da te. Non dare troppo peso al giudizio degli altri e concentrati sulla tua prova.

#6 “Di sicuro mi chiederà l’unica cosa che non ho studiato dal libro”

Credi davvero che il professore sappia cosa non hai studiato?

A meno che non abbia poteri magici, il professore non è un indovino…e non è nemmeno un tuo nemico che gode nel bocciare gli studenti chiedendo cavilli.

Può accadere che un professore chieda qualcosa di più difficile o che voglia parlare proprio di quello che conosci meno. Ma non si tratta di qualcosa di premeditato e non ha senso angosciarsi per qualcosa che non dipende da te.

Noi ti consigliamo di prepararti adeguatamente, metterti alla prova, farti aiutare. Il trucco sta nel seguire le sue lezioni sempre, prendere appunti e partecipare attivamente. In questo modo, capirai cosa è importante per lui e quali argomenti ha particolarmente a cuore.

#7 “Parto svantaggiato rispetto ai miei colleghi di corso, io non ho mai studiato questa materia prima!”

Per certe discipline, potrebbe essere vero che aver studiato determinati argomenti precedentemente aiuti nel rendimento.

Ad esempio, studiare per la prima volta chimica all’università potrebbe essere più complicato per chi non lo ha studiato a liceo.

Questo però è un buon motivo per non credere nelle proprie capacità. Anzi, proprio perché avrai uno svantaggio, dovrai essere più motivato a dare il meglio.

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Credits Immagine: DepositPhotos / AllaSerebrina


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