Quadri di Van Gogh: ecco le 5 opere più famose dell’artista

I quadri di Van Gogh hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte. Considerato tra gli artisti più celebri e talentuosi del mondo, Vincent Van Gogh (1853-90) è percepito da molti come l’artista “pazzo”, l’uomo che ha dipinto in delirio o semplicemente l’anima tormentata che si taglia l’orecchio. La sua malattia mentale ha avuto un certo impatto nella sua vita: l’artista morì tristemente suicida, solo e senza fortuna dopo aver combattuto per tutta la sua vita con la sua instabilità, sostenuto e compreso soltanto dal fratello Theo.

Autore di moltissimi disegni e dipinti, molti dei quali considerati tra i lavori che più hanno influenzato lo sviluppo artistico successivo, Van Gogh ha rivoluzionato, con il suo stile, tutta l’arte dell’Ottocento. In questa guida ti parleremo delle opere più belle dell’artista, dai Girasoli alla Notte Stellata. Iniziamo subito.

Tutti i quadri famosi di Van Gogh

“Più divento dissipato, malato, vaso rotto, più io divento artista, creatore… con quanta minor fatica si sarebbe potuto vivere la vita, invece di fare dell’arte”. L’arte di Van Gogh ci ha lasciato in eredità opere dal valore inestimabile: ecco i quadri più belli dell’artista.

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Chi è Van Gogh: vita e filosofia

Prima di parlare delle opere più famose di Van Gogh, cerchiamo di capire qualcosa in più su questo artista, dalla sua vita al suo modo di vedere e vivere l’arte.

Vincent Willem Van Gogh nasce il 30 marzo 1853 a Groot Zundert (Olanda) ed ebbe, a causa della sua estrema sensibilità di artista, una vita molto tormentata.

Figlio di un pastore protestante, mentre ancora vive a Zundert, Vincent esegue i suoi primi disegni. Inizia invece le scuole a Zevenbergen. Dopo gli studi, inizia a lavorare come impiegato nella succursale della casa d’arte parigina Goupil e Cie, successivamente nelle sedi dell’Aja (dove compie frequenti visite ai musei locali), di Londra e di Parigi. Nel maggio del 1875 viene definitivamente trasferito a Parigi.

Il soggiorno francese è stato particolarmente significativo per l’artista: qui si ricongiunge con il fratello Theo, figura importantissima nella vita di Van Gogh. Proprio con il fratello l’artista intrattiene una fitta corrispondenza che durerà tutta la vita, preziosissima per comprendere visioni e stati d’animo del genio olandese.

Durante il soggiorno parigino l’artista scopre la pittura impressionista e approfondisce l’interesse per l’arte e le stampe giapponesi. Tra l’altro, Van Gogh entra in contatto con molti pittori tra cui Toulouse Lautrec e Paul Gauguin che apprezza particolarmente. L’amicizia con Gauguin è diventata una relazione assai turbolenta, che arriva al culmine con il celebre episodio del taglio dell’orecchio.

Per tutta la sua vita, Van Gogh ha dovuto convivere con la sua scarsa salute mentale, entrando e uscendo da centri di recupero. La sua malattia e i suoi deliri lo hanno condotto al suicidio nel 1890.

van gogh museum

5 opere di Van Gogh

Parliamo ora dei quadri di Van Gogh più famosi, che fanno parte della nostra cultura e attraggono, tuttora, milioni di appassionati.

La notte stellata

Apriamo la nostra top five di quadri famosi di Vincent Van Gogh con un’opera magistrale: La notte stellata.

Dipinto nel periodo di ricovero in manicomio, la Notte stellata è carica di significati simbolici: il cipresso rappresenta la tensione all’infinito, la forza della pace cercata, specchio dell’anima del pittore; il paesaggio, a prima vista idilliaco e riconciliante, manifesta invece la personalità tormentata di Van Gogh. Le colline, trattate con linee ondulate e parallele, sembrano minacciose acque ribollenti, mentre il cielo vorticoso, con stelle più o meno splendenti, pare percorso da pericolose palle di fuoco trascinate dalla corrente dello spazio.

La tecnica pittorica è unica e caratterizza l’intera opera dell’artista.

Camera da letto ad Arles

Realizzato nell’ottobre del 1888, Il dipinto mostra la camera da letto del pittore, dipinta nell’attesa dell’arrivo ad Arles di Paul Gauguin.

Seppur l’intenzione doveva essere quella di trasmettere una certa tranquillità, in realtà osservando il quadro si avverte una certa inquietudine, dovuta alla linea nera che contorna gli oggetti, ai colori netti e privi di ombre e alle pareti e al pavimento inclinati, quasi sul punto di crollare, dando la sensazione che tutto stia lentamente scivolando verso sinistra.

Nelle sue lettere al fratello Theo, l’artista scrive:

“Mio caro Theo, ieri sono stato dal negoziante di mobili per veder di affittare un letto, ecc… Disgraziatamente non si affitta, e si rifiutano anche di vendere a pagamento rateale ogni mese. È una cosa molto imbarazzante”

“Credo che la miglior cosa sia prendere una rete e un materasso, e di farmi un letto per terra nello studio. Perché durante l’estate farà talmente caldo che sarà più che sufficiente così”

I girasoli di Van Gogh

Tra i quadri di Van Gogh, la  serie dedicata ai girasoli è forse la più celebre in assoluto. Si tratta di una serie di dipinti realizzati tra il 1888 e il 1889, che ritraggono appunto dei girasoli, fiori preferiti dall’artista.

Alcuni esempi sono conservati presso il Van Gogh Museum.

Autoritratto con l’orecchio bendato

In questo dipinto l’artista si ritrae con l’orecchio bendato. L’episodio del taglio dell’orecchio fa parte del mito dell’artista: alla fine del 1888, la convivenza di Van Gogh e Gauguin è finita infatti in tragedia. Vincent si tagliò l’orecchio destro con un rasoio e lo portò a una prostituta alla quale si era affezionato. Rimessosi, dopo due settimane in ospedale, si ritrasse più volte con l’orecchio fasciato.

I mangiatori di patate

Un’opera veramente suggestiva, che ritrae gli “ultimi” della società. I mangiatori di patate sono da ricondurre al periodo olandese di Van Gogh, prima del suo trasferimento a Parigi.

Il pittore scriveva al fratello Theo:

Un contadino è più vero coi suoi abiti di fustagno tra i campi, che quando va a Messa la domenica con una sorta di abito da società. Analogamente ritengo sia errato dare a un quadro di contadini una sorta di superficie liscia e convenzionale. Se un quadro di contadini sa di pancetta, fumo, vapori che si levano dalle patate bollenti – va bene, non è malsano; se una stalla sa di concime – va bene, è giusto che tale sia l’odore di stalla; se un campo sa di grano maturo, patate, guano o concime – va benone, soprattutto per gente di città

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