Come studiare diritto ecclesiastico: 3 consigli da seguire
Se sei uno studente di giurisprudenza o vorresti diventarlo, sicuramente ti sarai chiesto come studiare diritto ecclesiastico e dare il massimo al tuo esame.
Quando parliamo di diritto ecclesiastico, facciamo riferimento a tutte le norme di quella parte dell’ordinamento giuridico dello Stato che riguarda il fattore religioso, che attengono al fenomeno religioso e ai rapporti fra lo Stato e le diverse confessioni.
Come avrai intuito, si tratta di una disciplina particolare e complessa, da conoscere in modo approfondito per un buon conoscitore della legge.
In questa guida dell’Università Niccolò Cusano abbiamo raccolto i migliori consigli per approcciarti allo studio di questa materia, utili per assimilare con successo i concetti fondamentali e superare brillantemente l’esame. Iniziamo subito.
Ecco come si studia diritto ecclesiastico, passo dopo passo
Per molti studenti di giurisprudenza, l’esame di diritto canonico o diritto ecclesiastico rappresentano ostacoli non indifferenti da superare. In realtà, se affrontata con il giusto spirito, questa disciplina ti dà la possibilità di apprendere molte cose che non conosci e ottenere un ottimo voto all’esame.
Vediamo insieme come approcciarti allo studio del diritto.
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Che cos’è il diritto ecclesiastico?
Prima di immergerci nel metodo di studio per giurisprudenza ideale, facciamo un passo indietro e diamo una definizione di diritto ecclesiastico.
Come abbiamo accennato, si tratta di quella branca del diritto che regola il rapporto tra stato e religione.
Si inizia a parlare di questa branca del diritto nel lontanissimo anno 313, quando l’imperatore Costantino emanò l’editto di Milano riconoscendo un nucleo primordiale di quella che oggi conosciamo come libertà di religione.
Nel corso degli anni, questa branca del diritto ha subito numerosi cambiamenti, proprio perché in Italia si sono succedute diverse forme di Stato e di conseguenza una diversa disciplina dei rapporti Stato-Chiesa. Parliamo, ad esempio, del separatismo liberale, dello Stato-Chiesa nella dittatura fascista e del progetto costituzionale dal 1948.
Il metodo di studio di giurisprudenza
Per capire come si studia a giurisprudenza, la prima cosa da dire riguarda il metodo di studio universitario.
Il metodo di studio è quel complesso di attività che caratterizza il tuo studio e il tuo apprendimento. Non si tratta della mera fase di studio: questo metodo abbraccia tutte le aree, dalla frequenza delle lezioni all’esame finale.
Ci sono una serie di accorgimenti da seguire per fissare il tuo metodo di studio; non ci sono regole universali che valgono per tutti, ma sicuramente alcune linee guida potrebbero aiutarti a trovare il metodo migliore per favorire il tuo apprendimento.
Vediamoli insieme.
Studiare diritto passo dopo passo
Ecco tutti i migliori consigli per guidarti nella costruzione del tuo metodo di studio per giurisprudenza e superare con successo il tuo esame di diritto ecclesiastico.
#1 – Segui attivamente le lezioni
Seguire attivamente le lezioni significa non limitarsi ad ascoltare ciò che dice il docente. Prendere appunti, ad esempio, è molto importante per iniziare a fissare i concetti trattati nella lezione e costruire una scheda tematica circa gli argomenti affrontati.
Grazie a questa prima guida, potrai riuscire a fare collegamenti tra concetti più facilmente e a semplificare il materiale di studio. Quando prendi appunti, segna su un foglio i concetti più importanti e, in basso, quelli che ti sono poco chiari e che pensi di dover approfondire.
Se non riesci a capire bene un concetto, non c’è soluzione migliore che chiedere al tuo docente. Se sei uno studente Unicusano con metodologia telematica, il tuo apprendimento sarà ancora più semplificato: potrai rivedere le lezioni ogni volta che lo desideri e interagire con i docenti sfruttando la piattaforma online.
Inoltre, la metodologia telematica include dei test di autovalutazione per capire il tuo livello di preparazione.
#2 – Fai un programma di studio
Altro passaggio fondamentale se vuoi imparare a studiare bene diritto è fare un programma di studio.
Il diritto, in generale, è una materia molto complessa che prevede l’analisi di una serie di norme. Per apprendere nel modo migliore, è necessario programmare il lavoro. Come? Scomponendo il materiale di studio in piccoli pezzi.
Inizia dal materiale di studio relativo al tuo esame di diritto ecclesiastico. Metti insieme libri di testo, appunti e materiale didattico e poi scomponilo in pezzi da distribuire sul tuo calendario di studio. A seconda delle ore giornaliere che dedicherai allo studio, suddividi il materiale da studiare facendo una programmazione di natura oraria.
Fissando obiettivi piccoli e raggiungibili riuscirai ad avere tutto il tempo necessario per studiare efficacemente, senza arrivare a ridosso dell’esame con l’acqua alla gola.
#3 – Non imparare a memoria, ma ripeti ad alta voce
Per approcciarti al diritto nel modo migliore, dimentica la strategia dello studio “a pappagallo”: non è assolutamente la strategia vincente per preparare questo esame.
Imparare a memoria senza capire rischia di compromettere gravemente l’esito del tuo esame. Concentrati sulla materia e sforzati nel fare dei collegamenti. Leggi più volte i testi e aiutati con le mappe concettuali per memorizzare tutte le nozioni di cui hai bisogno.
Ripeti ad alta voce per impostare il discorso e capire se, effettivamente, hai studiato abbastanza. Prova a ripetere senza avere sottomano gli appunti, proprio per testare la tua preparazione effettiva.
Giurisprudenza a Unicusano: vantaggi e opportunità
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- L’approfondimento di conoscenze storico-filosofiche che consentano di valutare gli istituti del diritto positivo anche nella prospettiva teoretica e dell’evoluzione diacronica degli stessi;
- L’acquisizione di capacità di progettazione e stesura di atti giuridici (negoziali, processuali, normativi) adeguatamente argomentati, prodotti anche con l’uso di strumenti informatici;
- L’acquisizione di capacità critiche e autonomia di giudizio, di analisi casistica, di qualificazione giuridica, di comprensione, di rappresentazione, di valutazione e di consapevolezza per affrontare problemi interpretativi e applicativi del diritto positivo, anche in ambito economico.
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